20 / 05 / 2022
Stefano Patelli | Innovation Manager
Il credito d’imposta riguardo agli investimenti in beni immateriali 4.0 (allegato B pubblicato dal MISE), prevedeva inizialmente un’aliquota del 20% per il biennio 2021/2022, prorogata al 20% anche nel 2023, la quale sarebbe poi scesa al 15% nel 2024 e al 10% nel 2025.
Il Decreto Aiuti aumenta invece l’aliquota relativa al 2022 portandola al 50%.
Tale disposizione si applica per gli investimenti effettuati a decorrere dal 1° gennaio 2022 fino al 31 dicembre 2022, termine aumentato al 30 giugno 2023 se è stato effettuato un pagamento in acconto pari almeno al 20% del valore dei beni entro il 2022.
Va inoltre ricordato che sia per i beni materiali che per quelli immateriali il credito d’imposta è fruibile in compensazione (credito d'imposta) in 3 quote annuali a partire dall’anno di installazione del bene.
Inoltre rammentiamo che tale voce non concorre alla formazione del reddito di impresa e della base imponibile IRAP.
I software agevolabili dal Credito d’Imposta del 50% sono elencati nell'allegato B pubblicato dal MISE, e tra questi comprendono:
I beneficiari del credito d'imposta software sono tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa, comprese le imprese individuali assoggettate all’IRI, con sede fiscale in Italia, incluse le stabili organizzazioni residenti all’estero, indipendentemente dalla forma giuridica, dalla dimensione aziendale e dal settore economico in cui operano e dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali.
Il PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) ha l’obiettivo di rispondere alle esigenze di sei missioni sfruttando un pacchetto di investimenti su misura.
Queste sei missioni sono:
È stato inoltre stanziato un fondo complementare pari a 30,6 miliardi di euro, che porta ad avere investimenti complessivi di 222,1 miliardi.
All’interno del PNRR il Ministero dello Sviluppo Economico ha sviluppato 10 progetti di investimento e un progetto di riforma.
L’obiettivo dei progetti è quello di porre le basi per l’avvio di un processo duraturo e sostenibile di sviluppo dell’economia, permettendo di eseguire tali progetti in modo rapido e favorendo la produttività e l’innovazione all’interno delle aziende.
I 10 progetti, suddivisi all’interno di 4 categorie, sono:
In questo caso l’obiettivo è quello di favorire l’innovazione nel tessuto industriale italiano dal punto di vista della digitalizzazione e trasformando i processi produttivi del paese.
Oltre ai progetti di investimento è presente una riforma sulla proprietà industriale, la quale ha l’obiettivo di individuare e mantenere una strategia pluriennale per promuovere la cultura dell’innovazione e in particolare gli strumenti per proteggere la proprietà industriale.
I progetti all’interno di questo gruppo hanno invece lo scopo di favorire la transizione green del paese attraverso lo sfruttamento di fonti di energia rinnovabile, incentivando il trasporto pubblico sostenibile e sostenendo la ricerca e l’innovazione in questo campo.
In questo caso l’obiettivo è quello di favorire l’interazione tra il mondo della ricerca e quello della produzione, incrementando gli investimenti in ricerca e sviluppo e le competenze del paese in questo settore.
Sono stati perciò stanziati 3,35 miliardi per:
L’intervento riguardante questo settore riguarda il rafforzamento dell’imprenditorialità femminile attraverso dei finanziamenti pari a 400 milioni di euro.
Uno dei punti più importanti riguarda il piano Transizione 4.0, il quale mira ad aumentare la produttività, competitività e sostenibilità delle imprese del territorio italiano.
Il piano prevede due direzioni parallele. La prima riguarda il potenziamento della ricerca di base e applicata riguardo al trasferimento tecnologico, mentre la seconda riguarda la promozione della trasformazione digitale dei processi produttivi e gli investimenti in beni immateriali nella fase di ripresa post pandemica.
Il piano Transizione 4.0 rappresenta il potenziamento del piano Industrial 4.0 del 2017.
Le principali differenze sono:
La nuova misura prevede il finanziamento crediti d’imposta riguardo a:
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