In informatica il termine inglese Big data indica grandi masse di dati, così grandi che necessitano di strutture software per essere raccolti, immagazzinati ma sopratutto elaborati.
Non c’è in realtà una differenza sostanziale tra i semplici “dati” e i “big data”, l’unica differenza è appunto nella loro mole e nel fatto appunto che per essere gestiti o analizzati necessitano di software di analisi dedicatamente specializzati. I “big data” sviluppano una mole tale da non poter essere analizzata attraverso i modelli classici, senza aiuto di software specializzato nell'individuazione di elementi di stratificazione.
L’utilizzo dei big data in azienda è molto diffuso: la maggior parte dei dati raccolti da un’azienda, per esempio dai reparti di marketing, dalla produzione o dalla logistica, sono “big data” perché si stratificano (in pochissimo tempo) fino a diventare difficili da interpretare senza software di analisi appostiti.
Per tutti gli esempi riportati o per altre acquisizioni di dati di ingenti mole, sono necessari sviluppi software di analisi e discovery per realizzare analisi o intearazioni tra le diverse aggregazioni di dati
Gli operatori circolano nei reparti della tua azienda con fogli di carta? La pianificazione della produzione è manuale o effettuata con Excel?
Sai esattamente quanto è il tuo livello di produzione? Quanto scarto produci? Quante rilavorazioni per inefficienze? Quante materie prime impieghi?
Tramite un processo di efficientamento è possibile implementare soluzioni tengibili, per ottimizzare al meglio ogni processo e migliorare il livello di efficienza.
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